In Toscana, con il ritorno in “zona arancione” e con l’ordinanza appena firmata dal presidente Eugenio Giani in queste ore, sarà possibile andare a caccia all’interno dell’ATC di residenza venatoria.
Un risultato per il quale ci siamo battuti sin dal primo istante di classificazione della nostra Regione in fascia Rossa.
Il concetto di residenza venatoria ci è parso da subito un punto di forza per affermare un principio che salvaguarda tutte le forme di caccia rendendole possibili oltre il confine del solo comune di residenza anagrafica.
Questi i principali contenuti dell’ordinanza che emergono dalle notizie apprese dal Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo:
Una risposta puntuale che consentirà anche ai cacciatori residenti in comuni urbanizzati e metropolitani la possibilità di praticare la loro passione con pari dignità.
A differenza di altre realtà regionali la Confederazione Cacciatori Toscani ha stabilito di seguire da subito una linea inequivocabile e ragionevole, che ripristinasse la certezza del diritto per un’attività che non meritava limitazioni, in quanto svolta all’aria aperta ed in piena sicurezza, in attesa di un rapido ritorno della Toscana in fascia gialla.
Il lavoro di continuo confronto e il materiale prodotto dalla nostra struttura Regionale hanno reso possibile questo risultato; abbiamo fatto comprendere alla politica ed alle istituzioni regionali che sarebbe stato sbagliato consentire soluzioni parziali per determinate forme di caccia, che avrebbero portato a divisioni interne al mondo venatorio ed al contempo alla mancanza di risultati gestionali concreti anche rispetto alle esigenze del mondo agricolo.
In questo difficile passaggio abbiamo affermato un principio culturale profondo; La caccia è un’attività da considerare come parte della più ampia questione rurale e non come attività legittimata e riconosciuta solo nel momento in cui può divenire strumento di mera regolazione delle popolazioni faunistiche con forte impatto sull’agricoltura.
Pertanto oggi possiamo affermare con forza che questa battaglia portata avanti in Toscana dalla CCT possa rappresentare un’esperienza per altre realtà regionali.
Nonostante le critiche e la forte discussione sviluppata all’interno del mondo venatorio, tornare a caccia nonostante tutto, significa dimostrare che preparazione, tecnica, qualità di contenuti e forza organizzativa, sono oggi gli unici antidoti per contrastare i tanti attacchi a cui quotidianamente dobbiamo resistere come cittadini cacciatori.
Su questi elementi siamo riusciti ad ottenere ascolto e comprensione delle nostre istanze da parte delle istituzioni Toscane a partire dal Presidente Giani e dall’assessore Stefania Saccardi che vogliamo ringraziare per il loro impegno.
Un sincero ringraziamento va’ poi a tutta la nostra struttura centrale e territoriale, che in queste settimane si è adoperata per informare e orientare, con tutti i mezzi possibili, le migliaia di cacciatori che ci hanno contattato.
Massima serietà e correttezza d’informazione ci hanno permesso di essere ancora una volta riferimento certo ed affidabile per la nostra categoria senza distinzioni di appartenenza associativa.
Sappiamo già da ora che molti tenteranno di attribuirsi la paternità di questo risultato. Fa parte del solito "teatrino dell'assurdo". Le decine di migliaia di cacciatori che ci hanno contatto, seguito e sostenuto in questa battaglia, sanno bene come stanno le cose!
Ora un sincero in bocca al lupo a tutti augurandoci di superare presto questo momento particolarmente difficile per noi ma soprattutto per la nostra comunità, per le famiglie e per il tessuto economico sociale del paese.
Di seguito scaricabile il testo integrale dell’ordinanza n° 117 del 05/12/2020:
Questa mattina ed a seguito dell’incontro di ieri svoltosi in videoconferenza con il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, una delegazione della Confederazione Cacciatori Toscani ha incontrato il neo assessore alla caccia della Regione Toscana Stefania Saccardi.
Nella prima parte dell’incontro sono state esposte all’assessore ed ai dirigenti dell’ufficio, quelli che dovranno essere i prossimi appuntamenti fondamentali su cui confrontarsi per rilanciare e riprogettare la gestione faunistico ambientale Toscana. La stesura del nuovo PFVR, le possibilità che si concretizzeranno con la nuova PAC ed il nuovo PSR solo alcuni dei temi trattati che verranno poi ripresi nelle prossime occasioni di confronto con l’assessorato.
Oltre a queste prime considerazioni e sempre tenendo conto della situazione di forte criticità in cui ci troviamo, Il Presidente Salvadori ha esposto all’assessore le proposte della CCT (consultabili nei post degli scorsi giorni), in vista di un prossimo ritorno “in fascia arancione”. L’attività venatoria, fino a questo momento fortemente penalizzata nonostante gli ampi margini di sicurezza attuabili durante il suo svolgimento, deve necessariamente essere normata e garantita anche in questo periodo, seppur con le dovute cautele. La tutela del diritto delle migliaia di cacciatori toscani e la salvaguardia della gestione faunistico ambientale della Regione in funzione anche della tutela delle produzioni agricole toscane e della sicurezza, sono stati temi più volte ripresi durante l'incontro.
L’assessore Saccardi si è dimostrata pienamente consapevole dei problemi e delle proposte avanzate durante l’incontro; La stessa non ha mancato di rimarcare con forza la volontà di giungere presto ad una soluzione condivisa volta a consentire l’esercizio della caccia all’interno dell’ATC di residenza venatoria evitando differenziazioni tra le varie forme di caccia. La Regione sta valutando tempi e modalità per un auspicabile ritorno in fasce diverse da quella rossa. Questi giorni rappresentano una utile opportunità per sviluppare le necessarie verifiche di questa proposta e predisporre gli eventuali atti di competenza della Regione evitando ulteriori ritardi.
A fronte di queste importanti valutazioni emerse durante questo primo incontro, non possiamo che esprimere soddisfazione per la disponibilità dimostrata e per la qualità di alcune valutazioni espressa da parte dell’assessore su cui torneremo a discutere nelle prossime settimane. Il confronto ha fatto emergere una comune volontà di rimettere al centro la concertazione con i corpi intermedi al fine di raggiungere il risultato di un rilancio culturale e gestionale della caccia in Toscana come riferimento anche a livello nazionale.